Mostre

Arte e Giornalismo

J. Seward Johnson e Bartolomeo Gatto
04/07/2008 - 10/07/2008
Nel luglio 2008 il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo per la prima volta si apre al confronto tra giornalismo ed arte con l'esposizione delle opere di 2 artisti contemporanei Bartolomeo Gatto e l'artista internazionale J. Seward Johnson. Quest'ultimo presenta nel parco di Villa Arbusto alcune delle sue sculture a grandezza umana che hanno fatto il giro del mondo.

In occasione della trentesima edizione del Premio Ischia di Giornalismo, due mostre d’arte contemporanea sono state inserite nel programma ufficiale della manifestazione.  

Nelle sue molteplici forme e nei suoi diversi contenuti, l’arte contemporanea è stata ed è parte integrante – in certi casi addirittura fondante – degli odierni linguaggi delle immagini e della comunicazione.  

La relazione fra arte contemporanea e sistema della comunicazione è al centro delle riflessioni che l’iniziativa della Fondazione Premio Ischia intende promuovere con l’esposizione delle opere del pittore italiano Bartolomeo Gatto e dello scultore americano J. Seward Johnson nella villa di Lacco Ameno che appartenne all’editore Angelo Rizzoli oggi sede del Museo Archeologico di Pithecusae.  

Seward Johnson uno tra i più famosi scultori contemporanei statunitensi è presente nei giardini del Complesso museale con diverse opere scultoree tra le quali spiccano “Waiting”, “Gardene”, “Family Secret” grazie alla collaborazione con la galleria Ca’ d’Oro di Piazza di Spagna e il contributo di Marine Aviation. L’artista americano è autore di numerose sculture, in genere figure fuse in bronzo a grandezza naturale, presenti in collezioni pubbliche e private sparse in tutte il mondo. Opere di Johnson sono collocate in spazi pubblici privilegiati come il Rockefeller Center, il World Trade Center a New York o il Queen Elizabeth Park di Vancouver in Canada ed esposte anche alla Biennale di Venezia. Nel parco presidenziale di Washington, è collocata l’opera forse più nota di Johnson, “The Awakening”, un gigante in alluminio colto nel momento in cui sta per uscire dal sottosuolo. Le sue sculture realistiche attraggono e coinvolgono spettatori di ogni età e condizione sociale.  

L’arte di Bartolomeo Gatto è stata definita da P. Restany come una “pittura pietrificata”. La materia pittorica di Gatto trae ispirazione e fine nell’universo delle pietre, degli alberi e dei luoghi più profondi del nostro essere che ci riconducono o ci spingono verso l’idealità dell’incontaminazione. 

Giornalismo e arte hanno spesso incrociato le loro peculiarità in discorsi che difficilmente possono essere ridotti ad una ed una sola delle due parti espressive.